Rischi da caldo record: nuove linee guida Inail e Inps
Le patologie da calore nei luoghi di lavoro sono un rischio sempre più incombente viste le alte temperature dell’ultimo periodo. Per questo Inail e Inps con un comunicato stampa congiunto illustrano le iniziative volte a sostenere lavoratori ed imprese nella gestione dello stress termico.
Pertanto se il caldo supera i 35 gradi, sia nel caso di temperatura effettiva che percepita, si potrà sospendere l’attività lavorativa e richiedere la cassa integrazione ordinaria. La causale “eventi meteo” è quindi invocabile dall’azienda anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature elevate. Il rischio maggiore si configura per chi svolge l’attività lavorativa all’aperto come avviene per il settore dell’edilizia e dell’agricoltura.
La Cigo può essere riconosciuta in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dispone il fermo delle lavorazioni. L’azienda, nella domanda di Cigo e nella relazione tecnica allegata, deve indicare soltanto le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa specificando il tipo di lavorazione in atto nelle medesime giornate, mentre non è tenuta a produrre dichiarazioni che attestino l’entità della temperatura.
Già lo scorso 22 giugno la Direzione Centrale per la Tutela, la vigilanza e la sicurezza ha emanato una circolare avente ad oggetto la tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore.
Nella circolare vengono richiamati i contenuti della nota prot. n. 4639 del 2 luglio 2021, in attuazione della quale gli Uffici territoriali dell'INL sono invitati a dedicare particolare attenzione e fare vigilanza relativamente anche ai rischi legati alle elevate temperature.
Il datore di lavoro è tenuto quindi a valutare nel DVR o nel POS tali rischi e definire le misure di prevenzione e protezione.