La Corte di Cassazione ha stabilito che è sufficiente il dolo generico ad integrare gli atti persecutori, inoltre l’efficienza non si può raggiungere umiliando i dipendenti.
Diventa quindi stalking aggravato il mobbing del datore di lavoro: condannato il manager che vessa i dipendenti ad esempio con contestazioni disciplinari pretestuose creando un clima di terrore in azienda.
Affinchè si configuri lo stalking sul lavoro è sufficiente il dolo generico, non risulta quindi necessario che le condotte di minaccia o molestie siano ricondotte a un fine specifico, basta che determino nelle vittime ansia, paura mutandone le proprie abitudini di vita e lo stato di salute.
Tutto questo emerge dalla sentenza 12827/22 pubblicata il 15-4 dalla quinta sezione penale della Cassazione nei confronti del Presidente di una società di servizi.
Nel caso specifico non giova alla difesa dell’imputato dedurre che il clima di tensione era sorto in conseguenza di un contrasto emerso con una sigla sindacale nell’ambito di una riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, in quanto la tutale dei lavoratori e della loro salute deve comunque prevalere sugli interessi economici.
Per maggiori approfondimenti si rimanda alla lettura della sentenza e delle sue motivazioni.